mercoledì 25 giugno 2014

PEUGEOT : LA STORIA




















































La Casa automobilistica francese porta il nome di una famiglia di mugnai della Franca Contea, soprattutto dell'area di Montbéliard, le cui prime tracce datano al XV secolo. Nel 1810 i figli di Jean-Pierre Peugeot, Jean-Pierre II e Jean-Frédéric, fondano la società Peugeot Frères (la loro macina per grano è trasformata in una fonderia per l’acciaio) da cui deriverà un'azienda, non solo automobilistica, ancora esistente a duecento e passa anni di distanza e che produce anche ciclomotori, biciclette e macinini per pepe e caffè. Appartenente al gruppo PSA insieme alla Citroën dal 1976 e datore di lavoro di 207.200 persone nelle sedi di Vélizy, La Garenne-Colombes, Poissy e Sochaux, ha per slogan la frase “motion & emotion”.

Leader nell'innovazione grazie a prodotti quali la 607 del 1999 dotata di motore HDi provvisto di filtro antiparticelle, la iOn elettrica del 2010 e la 3008 HYbrid4 “ibrida” del 2012, la Casa del Leone Rampante (simbolo araldico della Franche Comté) lanciò il primo veicolo nel 1889 grazie agli stimoli del “visionario” Armand Peugeot, un triciclo a vapore realizzato assieme a Léon Serpollet, cui seguirono un inedito quadriciclo a gasolina, il Tipo 2, munito di motore Daimler (1890), la Type 3, prima automobile a circolare in Italia nelle mani dell'imprenditore vicentino Gaetano Rossi (1893) e la Tipo 5, vincitrice della prima vera competizione, la Parigi-Rouen (1894). Negli Anni 10 e 20 emergono la Lion-Peugeot BP1, meglio conosciuta come “Bébé”, dominatrice di numerose gare, la L76, che porta con sé due pionieristici successi alla 500 Miglia di Indianapolis grazie ai 190 km/h di velocità di punta e ai 7.600 cc di cilindrata, la Quadrilette, la Type 163 e i primi esperimenti coi motori Diesel nelle fabbriche di Lilla.

Nel 1929, il marchio transalpino lancia una 6 CV battezzata 201, prima macchina a usare la nomenclatura con lo zero al centro che segna il passaggio dall’era della produzione artigianale alla modernità. Seguiranno la 301 prodotta nel '32, la 401 (rimpiazzate dalla 402 nel 1935, dalla 302 nel 1936 e dalla 202 nel 1938) e la 601 commercializzata nel '34, ma la Peugeot fu anche il primo costruttore a proporre di serie versioni coupé-cabriolet: le 401 e 601 Eclipse avevano il tetto in metallo retrattile, frutto dell’inventiva dello stilista Georges Paulin, seguite nel Dopoguerra dalla cabrio 203, esibita a Parigi del 1951, la 204, prima trazione anteriore datata 1964, le coupé e le cabriolet 404, consegnate nel 1962 e disegnate da Sergio Pininfarina, nonché le più fresche 207 CC, 308 CC, Coupé 407 e, a partire dalla primavera 2010, la RCZ, venduta in 30.000 esemplari in 80 Paesi.

Nel 1983, la Peugeot propone la 205 di cui furono fabbricati oltre 5 milioni di esemplari, vettura superata dalla 206 di quindici anni più tardi, a quota 6,5 milioni, e costruita pure nello stabilimento brasiliano di Porto Real, inaugurato nel 1998 vicino Rio de Janeiro. Fra il 1978 e il 1993, furono vendute anche vetture con i marchi Simca e Talbot, rilevati dalla Chrysler, nel 1991 lanciata la “piccola” 106, che sarebbe stata venduta per 13 anni di fila, e nel 1994 sviluppata la prima monovolume, la 806. La Peugeot 207, presentata nel 2006 e preceduta dalla 206+, diventa l'auto più venduta in Europa sin dall'anno successivo, facendo da volano alla nascita della 208 nel 2012, che completerà la “generazione 8” a fianco di 308, 308 SW, 308 CC, 508, 508 SW, 508 RXH.

È invece con la 1007 che il marchio Peugeot aggiunge un ulteriore zero per identificare modelli inediti come il SUV 4007, i crossover 2008 e 3008 e la monovolume 5008. Lo sport è stato frequentato in Formula 1 (dal 1994 al 2000 come fornitore di motori ai team McLaren, Jordan e Prost, ma senza fortuna), endurance, rally, tout-terrain e monomarca, e le vittorie si sono sprecate: quattro titoli piloti rally (1985, 1986 con la 205 Turbo 16, 2000 e 2002 con la 206 WRC), altrettante Paris-Dakar (1987, 1988, 1989, 1990), una salita Pikes Peak (1988), un titolo mondiale Sport Prototipi (1992), una Le Mans Series (2007) e tre strike alla 24 Ore di Le Mans (1992 e 1993 con la 905, 2009 con la 905 HDi).

Nessun commento:

Posta un commento