mercoledì 25 giugno 2014

BMW SERIE 5 2004.

BMW SERIE 5 2004.





















BMW SERIE 5 TOURING

Quando si varca la soglia dei 50 mila euro, è lecito attendersi qualcosa di più. Il valore aggiunto, a Monaco di Baviera, si chiama piacere di guida. Ovvero quell'impalpabile sensazione di appagamento trasmessa dalla corona del volante di una BMW. 

La "525d Touring" non sfugge alla regola, nonostante la coda appesantita dal bagagliaio, la cui volumetria è di circa 400 litri. Per questo prende le distanze dalle Mercedes, confortevoli poltrone su quattro ruote, e le ipertecnologiche Audi. Anche se qui, sulla giardinettona tedesca, la tecnologia non manca ed è tutta al servizio di chi guida. L'esemplare provato montava, tra gli altri, due optional che non esitiamo a mettere nella lista degli irrinunciabili: l'"Active Steering" e il "Dynamic Drive". 

Il primo è uno sterzo con il rapporto di demoltiplicazione variabile in funzione della velocità, il secondo consiste nelle barre antirollio attive, che contrastano il coricamento laterale in curva. Senza entrare in argomentazioni tecniche, basti sapere che questi due dispositivi annullano la sensazione di trovarsi a bordo di un'auto da circa due tonnellate ed enfatizzano la percezione del controllo della vettura. 

Il motore della nuova "525d" deriva dal tre litri rinnovato l'anno scorso. La sua potenza è cresciuta ulteriormente e ora i cavalli sono 177 (prima erano 163), con un valore di coppia massima di ben 400 Nm, appena 10 di meno del "tremila" della vecchia "serie 5". L'unità propulsiva attuale è già in regola con la normativa antinquinamento Euro 4, grazie all'adozione di un filtro antiparticolato esente da manutenzione. 

Il dubbio, forse l'unico, è se valga la pena fermarsi alla "525d" quando bastano 3200 euro in più per concedersi la "530d", soprattutto viste le cifre in ballo: tra optional e allestimenti speciali, i cinquantamila euro sono una barriera facilmente superabile.

BMW SERIE 5 BERLINA
Nel 2003, la BMW E39, ossia la quarta generazione della Serie 5 venne sostituita dalla nuova E60, caratterizzata da un design "di rottura", che si ispirava alla Serie 7 E65. Il periodo in cui la nuova Serie 5 va a debuttare è piuttosto contrastato all'interno del quartier generale della Casa di Monaco, specialmente all'interno del reparto stile BMW, dove il responsabile Chris Bangle stava letteralmente rivoluzionando l'intera gamma proponendo modelli dal design molto anticonformista, a tal punto che due anni prima, in seguito al lancio della quarta serie della Serie 7, molti affezionati della Casa tedesca firmarono una petizione che chiedeva il licenziamento dello stesso Bangle, proprio a causa del deciso distacco operato da quest'ultimo nei confronti delle classiche, confortanti linee dei precedenti modelli. Il licenziamento non avvenne ed il designer statunitense continuò anche negli anni successivi a "vestire" le BMW degli anni 2000. Sotto gli occhi apprensivi della clientela più tradizionalista passarono anche le linee della E60, che ha debuttato a metà del 2003. In effetti, questo nuovo modello, analogamente alla serie 7 E65, rompe in maniera decisa con le E39, che di fatto invecchia di colpo pur mantenendo la classica eleganza BMW[senza fonte].

Il nuovo modello dell'era Bangle è caratterizzato da un corpo vettura piuttosto spigoloso, specie in coda, ma che sposa con efficacia anche elementi curvilinei, specialmente nel frontale, dove spiccano i due gruppi ottici avvolgenti dotati di un "ciglio" che prosegue fino al parafango laterale: tale ciglio comprende una fila di led gialli che fungono da luci di posizione abbinati ai quattro anelli circolari intorno ai fari. La fiancata è la parte meno tormentata, ma nella vista di tre quarti i passaruota appaiono sporgenti, in modo da dare la giusta grinta alla linea della vettura, ma senza troppi eccessi. La coda è la parte più spigolosa, ed è caratterizzata dal cofano del vano bagagli che pare "appoggiato" al corpo vettura.

L'interno era molto minimalista: spariva il classico cruscotto orientato di 7,5° verso il guidatore, per far posto ad una lunga fascia dritta declinata in diversi materiali che spaziavano dalla plastica effetto alluminio fino a vari tipi di radica. Ma la novità più importante era la manopola dell'interfaccia i-Drive, che, riuscendo a gestire tutte le funzioni principali della vettura, permetteva l'eliminazione dei vari pulsanti. Questa interfaccia, che derivava direttamente da quella portata al debutto con la Serie 7 E65, era stata ulteriormente semplificata e resa più intuitiva, e pur essendo stata oggetto di critiche dalla concorrenza, nell'immediato futuro si diffuse anche presso altri marchi, pur con altre denominazioni commerciali, in particolare presso Audi (Mmi) e Mercedes-Benz (Comand Plus).

La strumentazione abbandonava i classici quattro elementi circolari a doppia gemellatura a favore di due elementi circolari con al centro un grande display che costituiva l'interfaccia per l'i-drive.

Dal punto di vista tecnico, la E60 propone soluzioni già viste nella E39 unite ad altre inedite. Tra quelle riprese dal modello precedente vanno senz'altro ricordati gli schemi delle sospensioni, anteriormente di tipo MacPherson e posteriormente di tipo multilink. Tra le novità telaistiche va invece segnalata l'ottimizzazione della distribuzione dei pesi tra assale anteriore e posteriore, dovuta all'impiego di lega di alluminio per la parte anteriore della scocca, che diviene così più leggera e compensa l'aggravio di peso dovuto alla presenza del propulsore. I freni sono ovviamente a disco. Le motorizzazioni disponibili sulla E60 inizialmente erano la 520i (6 cilindri 24v, 2171 cm³ 170 CV), la 525i (6 cilindri 24v 2494 cm³, 193 CV), la 530i (6 cilindri 24v 2979 cm³, 231 CV), 535i (V8 32v 3600 cm³, 286 CV) e 545i (V8 32v 4398 cm³, 333 CV), 525d (6 cilindri 24v 2497 cm³, 177 CV) e 530d (6 cilindri 24v 2996 cm³, 218 CV). Le versioni confermavano i classici allestimenti Eletta, Attiva e Futura, mentre per la 545i fu creato un allestimento che compendiava tutti gli altri denominato Eccelsa.

Anche l'elettronica, com'è oramai consuetudine, viene utilizzata a profusione nella E60, e si ritrova in numerosi dispositivi atti alla sicurezza su strada ed al piacere di guida. Oltre agli immancabili airbag e all'ABS, vengono proposti il DSC ed il DTC, ma anche lo sterzo attivo, che migliora la precisione di guida e di inserimento in curva. Inoltre, a pagamento, è possibile ottenere anche il Dynamic Drive, ossia le barre antirollio attive che adeguano il loro intervento a seconda della velocità in curva, riducendo in maniera decisa il coricamento laterale. Tra le altre "chicche" vanno segnalati i fari bixeno autoadattativi, che variano l'angolo del fascio luminoso in funzione dell'angolo di sterzata, dell'imbardata e della velocità della vettura, ma anche l'innovativo Head-Up display, che proietta le principali informazioni sul parabrezza in modo tale che il conducente non distolga gli occhi dalla strada.



Vista di una Serie 5 E61 Touring
Nel 2004 viene introdotta la versione Touring, ossia la station wagon, contraddistinta dalla sigla di progetto E61, che propone uno stile di carrozzeria un po' meno osé, pur essendo chiaramente derivata dalla più ardita berlina. Le motorizzazioni ricalcano quelle della berlina stessa, mentre dal punto di vista della praticità, il portellone può essere aperto per intero oppure può essere aperto il solo lunotto. L'ampio vano bagagli, i cui 500 litri di spazio possono salire a ben 1650 abbattendo il divanetto posteriore, può a richiesta essere aperto o chiuso elettricamente, poiché tra gli optional specifici per la versione Touring vi è un dispositivo che apre il portellone tramite un comando nell'antifurto e lo richiude tramite un pulsante sul portellone stesso.

Successivamente, venne presentata la M5, che, dotata di un nuovo V10 in alluminio derivato direttamente da quello di Formula 1, era capace di 507 CV. Tale versione verrà proposta anche con carrozzeria station wagon, dando origine alla M5 Touring.

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi BMW M5.


Vista posteriore di una Serie 5 E61 Touring
Nel 2005 vennero introdotte svariate nuove motorizzazioni:

520i (4 cilindri, 16 valvole, 1995 cm³, 170 CV)
523i (6 cilindri, 24 valvole, 2494 cm³, 193 CV)
525i (6 cilindri, 24 valvole, 2494 cm³, 218 CV)
530i (6 cilindri, 24 valvole, 2996 cm³, 258 CV)
550i (8 cilindri a V, 32 valvole 4795 cm³, 367 CV)
520d (4 cilindri, 16 valvole, 1995 cm³, 163 CV)
525d (6 cilindri, 24 valvole, 2996 cm³, 197 CV)
530d (6 cilindri, 24 valvole, 2996 cm³, 231 CV)
Inoltre, nello stesso anno, fecero la loro comparsa le versioni x a trazione integrale x-drive sulle 525xi, 530xi, 530xd, e un nuovo diesel a doppia sovralimentazione in parallelo, che con 272 CV, permettevano alla 535d (6 cilindri 24v 2996 cm³) prestazioni da primato assoluto nel segmento dei diesel a sei cilindri.

Nel 2007 fu la volta di un leggerissimo restyling, che prevedeva fari posteriori a led, nuovi scudi paracolpi, e all'interno nuovi pannelli porta e materiali più curati. Con l'occasione, fu lanciato un nuovo allestimento molto ricercato denominato Msport, caratterizzato da elementi esterni presi in prestito dalla M5 come i Paraurti più aerodinamici e le minigonne laterali, i battitacco in alluminio con il logo Msport. e accorgimenti tecnici volti a rendere la guida più dinamica rispetto alle versioni tradizionali.

Le motorizzazioni restarono invariate, ad eccezione della 530i, ora con 272 CV, e la 520d (177 CV). Ultimamente stravolgendo il pensiero comune che riferiva alla 525 la cilindrata di 2500 cm cubici, ora la versione 525 monta un poderoso 6 cilindri in linea da 3 litri, che eroga rispettivamente 218  CV per la versione 525i quindi a benzina e da 197  CV per la versione 525d quindi diesel. Ma anche altre versioni hanno visto diffondersi una discordanza tra denominazione e motorizzazioni, e non solo nella serie 5.

Nella primavera del 2010, con il lancio della nuova generazione della Serie 5, la F10, la berlina E60 viene tolta di produzione, lasciando in listino solo la E61, ossia la station wagon. All'inizio dell'estate dello stesso anno, anche quest'ultima esce di scena, lasciando il posto alla giardinetta F11.

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