venerdì 27 giugno 2014

PORSCHE CAYENNE TURBO / PORSCHE CAYENNE TURVO VS AUDI Q7 V12

LA SFIDA




PORSCHE CAYENNE  TURVO VS AUDI Q7 V12

















BENE ORA PARLIAMO DELLA MACCHINA









































Giunta alla sua seconda generazione, la potente Porsche Cayenne (presentata in sintonia con la “cugina” Volkswagen Touareg) è “dimagrita” di oltre 150 kg nonostante il lieve aumento nelle dimensioni. Grazie a 5 cm di lunghezza in più e al passo allungato di 4 cm, sono migliorate l'abitabilità e la praticità, esaltate dal divano che può scorrere longitudinalmente di 16 cm. Alta e imponente, ma anche curata nell’aerodinamica, è una vettura filante con un frontale affusolato (caratterizzato da un’enorme “bocca” di aspirazione e da un paio di prese d’aria più piccole), grandi fari ben “spalmati” sulla carrozzeria e uno spoiler al termine del lunotto. Il luminoso abitacolo, ampio soprattutto in larghezza e in altezza, è caratterizzato da materiali di elevato livello, e da una notevole cura negli assemblaggi. A differenza del modello precedente alla nuova Porsche Cayenne mancano le marce ridotte (dunque la versatilità fuori strada è diminuita), ma in compenso è arrivato l’efficiente cambio Tiptronic automatico-sequenziale a 8 marce di nuova generazione. Quest’ultimo, optional per la V6 da 299 CV, è abbinato di serie agli altri motori, incluse la Diesel 3.0 V6 da 245 CV e la S Diesel 4.1 V8 da 382. Alle riconfermate versioni S (da 400 CV), GTS da 420, Turbo (che eroga 500 CV) e Turbo S (da ben 550), spinte da un V8 di 4.8 litri, si aggiunge l’inedita S Hybrid: in questo caso al 3.0 V6 turbo a benzina è affiancato un motore elettrico (che permette di ottenere una potenza combinata di 379 CV con un occhio al contenimento dei consumi e delle emissioni).Essendo, la Porsche Cayenne, la più sportiva fra le suv, conviene puntare sulla potente, ma anche equilibrata, S: con i suoi 400 CV assicura prestazioni da vera supercar ed è decisamente più a buon mercato rispetto alla Turbo. Ma anche la nuova ibrida ha caratteristiche e prestazioni da vera Porsche, e a differenza delle altre, soddisfa la coscienza ecologica. Da arricchire con gli interni in pelle e con le sospensioni attive pneumatiche PASM (anche se piuttosto care, che consentono la regolazione dell’assetto e dell’altezza da terra e migliorano il comfort e la guidabilità.Essendo, la Porsche Cayenne, la più sportiva fra le suv, conviene puntare sulla potente, ma anche equilibrata, S: con i suoi 400 CV assicura prestazioni da vera supercar ed è decisamente più a buon mercato rispetto alla Turbo. Ma anche la nuova ibrida ha caratteristiche e prestazioni da vera Porsche, e a differenza delle altre, soddisfa la coscienza ecologica. Da arricchire con gli interni in pelle e con le sospensioni attive pneumatiche PASM (anche se piuttosto care, che consentono la regolazione dell’assetto e dell’altezza da terra e migliorano il comfort e la guidabilità.cayenne.



PERCHè SI

Qualità costruttiva Negli interni, totalmente rinnovati, è evidente la cura posta nella scelta dei materiali e negli assemblaggi.
Cambio L’automatico a 8 rapporti (optional per la V6, di serie per le altre) è rapido e fluido nei passaggi di marcia.
Guida A dispetto delle dimensioni e del peso rilevanti, la Cayenne ha un comportamento stradale degno del marchio che porta.
Spazio interno Abitabilità e capacità di carico sono davvero notevoli, e non manca il divano scorrevole.

PERCHè  NO

Visibilità posteriore La forma del lunotto e dei montanti penalizza la visuale in retromarcia.
Fuori strada A differenza del modello precedente la nuova Cayenne non ha le marce ridotte: una bella limitazione per chi vuole affrontare sterrati di un certo impegno.
Dotazione Gli airbag laterali posteriori si pagano a parte: per una vettura di questa classe dovrebbero essere di serie.
Prezzi Il listino è caro, e la cifra da sborsare lievita facilmente se ci si fa ingolosire dal suadente e ricco catalogo degli optional.



Porsche 911911
Porsche 911 Cabriolet911 Cabriolet
Porsche 918 Spyder918 Spyder
Porsche BoxsterBoxster
Porsche CayenneCayenne
Porsche CaymanCayman
Porsche MacanMacan
Porsche PanameraPanamera
   1    2
Porsche
Porsche
Cayenne
da € 64.129


Lungh./Largh./Alt.
485/194/171 cm
Numero posti
5
Bagagliaio
670/1.780 litri
Garanzia (anni/km)
2/illimitati
IN SINTESI
Giunta alla sua seconda generazione, la potente Porsche Cayenne (presentata in sintonia con la “cugina” Volkswagen Touareg) è “dimagrita” di oltre 150 kg nonostante il lieve aumento nelle dimensioni. Grazie a 5 cm di lunghezza in più e al passo allungato di 4 cm, sono migliorate l'abitabilità e la praticità, esaltate dal divano che può scorrere longitudinalmente di 16 cm. Alta e imponente, ma anche curata nell’aerodinamica, è una vettura filante con un frontale affusolato (caratterizzato da un’enorme “bocca” di aspirazione e da un paio di prese d’aria più piccole), grandi fari ben “spalmati” sulla carrozzeria e uno spoiler al termine del lunotto. Il luminoso abitacolo, ampio soprattutto in larghezza e in altezza, è caratterizzato da materiali di elevato livello, e da una notevole cura negli assemblaggi. A differenza del modello precedente alla nuova Porsche Cayenne mancano le marce ridotte (dunque la versatilità fuori strada è diminuita), ma in compenso è arrivato l’efficiente cambio Tiptronic automatico-sequenziale a 8 marce di nuova generazione. Quest’ultimo, optional per la V6 da 299 CV, è abbinato di serie agli altri motori, incluse la Diesel 3.0 V6 da 245 CV e la S Diesel 4.1 V8 da 382. Alle riconfermate versioni S (da 400 CV), GTS da 420, Turbo (che eroga 500 CV) e Turbo S (da ben 550), spinte da un V8 di 4.8 litri, si aggiunge l’inedita S Hybrid: in questo caso al 3.0 V6 turbo a benzina è affiancato un motore elettrico (che permette di ottenere una potenza combinata di 379 CV con un occhio al contenimento dei consumi e delle emissioni).

VERSIONE CONSIGLIATA
Essendo, la Porsche Cayenne, la più sportiva fra le suv, conviene puntare sulla potente, ma anche equilibrata, S: con i suoi 400 CV assicura prestazioni da vera supercar ed è decisamente più a buon mercato rispetto alla Turbo. Ma anche la nuova ibrida ha caratteristiche e prestazioni da vera Porsche, e a differenza delle altre, soddisfa la coscienza ecologica. Da arricchire con gli interni in pelle e con le sospensioni attive pneumatiche PASM (anche se piuttosto care, che consentono la regolazione dell’assetto e dell’altezza da terra e migliorano il comfort e la guidabilità.

PERCHÉ SÌ
Qualità costruttiva Negli interni, totalmente rinnovati, è evidente la cura posta nella scelta dei materiali e negli assemblaggi.
Cambio L’automatico a 8 rapporti (optional per la V6, di serie per le altre) è rapido e fluido nei passaggi di marcia.
Guida A dispetto delle dimensioni e del peso rilevanti, la Cayenne ha un comportamento stradale degno del marchio che porta.
Spazio interno Abitabilità e capacità di carico sono davvero notevoli, e non manca il divano scorrevole.

PERCHÉ NO
Visibilità posteriore La forma del lunotto e dei montanti penalizza la visuale in retromarcia.
Fuori strada A differenza del modello precedente la nuova Cayenne non ha le marce ridotte: una bella limitazione per chi vuole affrontare sterrati di un certo impegno.
Dotazione Gli airbag laterali posteriori si pagano a parte: per una vettura di questa classe dovrebbero essere di serie.
Prezzi Il listino è caro, e la cifra da sborsare lievita facilmente se ci si fa ingolosire dal suadente e ricco catalogo degli optional.



giovedì 26 giugno 2014

VOLSWAGEN TOUAREG VECCHIO MODELLO

VOLSWAGEN TOUAREG VECCHIO MODELLO






Ma che cos?è diventata la Touareg? È diversa, sembra più snella, meno imponente. Eppure, le sue misure non sono affatto diminuite. Anzi, la prestigiosa sport utility tedesca s?è allungata e allargata, anche se di pochi centimetri. Il segreto della perfetta forma ritrovata, dunque, non sta lì, quanto piuttosto in quei pochi ma riusciti ritocchi alla linea: nelle fiancate più slanciate, nel muso meno massiccio e nella coda molto armonica.

A dieta. La cura dimagrante, però, c?è stata, eccome: le ha permesso di buttar giù più di 200 kg. Sulla nostra bilancia abbiamo letto 2.317 kg (in condizioni di prova, compreso il conducente), che, per una stazza come la sua, sono un risultato brillante, raggiunto con l?utilizzo di materiali leggeri e spogliando la vettura di tutto quanto è stato ritenuto superfluo. Il tutto, partendo da una considerazione: a che cosa serve portarsi dietro un sistema di trazione integrale da specialista per muoversi in città o in autostrada? E, allora, meglio infilare tutto in un pacchetto, il Terrain Tech, da offrire a chi ne ha davvero l?esigenza, con ridotte e differenziale centrale bloccabile; per gli altri, rimangono le quattro ruote motrici con Torsen autobloccante.

Brillante. La differenza si sente appena si gira la chiave e si affonda il piede sull?acceleratore: la Touareg, così alleggerita, va via come un missile. Il V6 turbodiesel di 3.0 litri non ha aumentato i cavalli (240), ma dispone di così tanta coppia - ben 550 Nm già a 2.000 giri - da consentire al nuovo otto marce automatico di farlo girare sempre al meglio. Il suo brillante temperamento trova la massima esaltazione quando si seleziona la funzione Sport, che consente di tirare le marce e spremerlo a dovere. Vien su che è un piacere, sfruttando anche la rapidità del cambio, con una progressione e una fluidità fuori del comune.

Consumi. La cura dimagrante ha fatto bene anche ai consumi: abbiamo rilevato percorrenze di 9 km con un litro, superiore alle medie della categoria. Tuttavia, non è soltanto questione di peso. A rendere meno traumatiche le soste al distributore influiscono anche la migliorata aerodinamica (il Cx passa da 0,38 a 0,35), l?adozione del sistema Start&Stop e il recupero d?energia in frenata o decelerazione. Senza dimenticare, ovviamente, il contributo del cambio a otto marce, che ha i due ultimi rapporti dedicati proprio a ridurre la fatica del motore, oltre che il rumore.

Spaziosa. Dentro l?abitacolo c?è la solita rassicurante atmosfera. I materiali sono d?indubbio pregio, gli assemblaggi privi di sbavature e tutto si trova al primo colpo. Le principali novità sono raccolte nella zona posteriore: c?è più spazio, e parecchio, per le gambe di chi siede dietro, complice l?aumento del passo, mentre lo schienale di tipo sdoppiato può scorrere di circa 15 centimetri e si può abbattere attraverso un comando elettrico. Il vano di carico è più piccolo rispetto al passato e non si può più contare sull?apertura separata del lunotto. In compenso, il portellone si apre e chiude automaticamente. Una bella comodità, senza dubbio, che però si paga 782 euro.

mercoledì 25 giugno 2014

JEEP WRANGLER

JEEP WRANGLER









Nella linea la Jeep Wrangler si ispira alla mitica Wyllis, con i parafanghi sporgenti e ben marcati, e la carrozzeria squadrata e a tre porte (che a dicembre 2010 è stata sottoposta a un lieve restyling, con nuovo frontale e interni): ciò che è aumentato sono le dimensioni e l’attitudine all’asfalto, per quanto la Wrangler resti comunque una fuoristrada “dura e pura”, adatta ai percorsi più impegnativi. L’abitacolo, tutt’altro che lussuoso, è bene assemblato e pratico (non mancano i vani portaoggetti); inoltre, gli interni sono lavabili: sul pavimento ci sono i tappi di scarico (anche per fare uscire l’acqua eventualmente entrata in un guado). La trazione della Jeep Wrangler è posteriore e integrale inseribile, mentre la gamma dei motori contempla un 3.6 V6 a benzina (da 284 CV e già Euro 6) e un 2.8 turbodiesel a quattro cilindri (da 200 CV); il primo è disponibile solo col cambio automatico-sequenziale a 5 rapporti, mentre il secondo ha un manuale a sei marce; tutti sono provvisti di riduttore per le marce. La Rubicon offre la possibilità di bloccare i differenziali anteriori e posteriori, e ha i rapporti del cambio accorciati oltre alle sospensioni rinforzate: è la più adatta all’utilizzazione “estrema”. Altrimenti c’è la Sahara (unico allestimento della versione a benzina), che meglio si presta all’impiego “a tutto tondo”, oppure la Sport, che consente di risparmiare ma ha una dotazione più scarna. Al vertice della gamma della Jeep Wrangler, la Polar Automatico, con cambio automatico sequenziale a 5 marce più ridotte.I consumi sono elevati per entrambi i motori della Jeep Wrangler, ma il 2.8 CRD è decisamente in vantaggio sul 3.6 V6 a benzina per quanto riguarda i costi di gestione, oltre ad avere prestazioni più che adeguate a una vettura di questo tipo. Dal momento che la Wrangler non è una comoda e raffinata suv, meglio scegliere l’allestimento Rubicon, provvisto di tutti gli accorgimenti necessari per cimentarsi nel fuori strada più duro.