Nella linea la Jeep Wrangler si ispira alla mitica Wyllis, con i parafanghi sporgenti e ben marcati, e la carrozzeria squadrata e a tre porte (che a dicembre 2010 è stata sottoposta a un lieve restyling, con nuovo frontale e interni): ciò che è aumentato sono le dimensioni e l’attitudine all’asfalto, per quanto la Wrangler resti comunque una fuoristrada “dura e pura”, adatta ai percorsi più impegnativi. L’abitacolo, tutt’altro che lussuoso, è bene assemblato e pratico (non mancano i vani portaoggetti); inoltre, gli interni sono lavabili: sul pavimento ci sono i tappi di scarico (anche per fare uscire l’acqua eventualmente entrata in un guado). La trazione della Jeep Wrangler è posteriore e integrale inseribile, mentre la gamma dei motori contempla un 3.6 V6 a benzina (da 284 CV e già Euro 6) e un 2.8 turbodiesel a quattro cilindri (da 200 CV); il primo è disponibile solo col cambio automatico-sequenziale a 5 rapporti, mentre il secondo ha un manuale a sei marce; tutti sono provvisti di riduttore per le marce. La Rubicon offre la possibilità di bloccare i differenziali anteriori e posteriori, e ha i rapporti del cambio accorciati oltre alle sospensioni rinforzate: è la più adatta all’utilizzazione “estrema”. Altrimenti c’è la Sahara (unico allestimento della versione a benzina), che meglio si presta all’impiego “a tutto tondo”, oppure la Sport, che consente di risparmiare ma ha una dotazione più scarna. Al vertice della gamma della Jeep Wrangler, la Polar Automatico, con cambio automatico sequenziale a 5 marce più ridotte.I consumi sono elevati per entrambi i motori della Jeep Wrangler, ma il 2.8 CRD è decisamente in vantaggio sul 3.6 V6 a benzina per quanto riguarda i costi di gestione, oltre ad avere prestazioni più che adeguate a una vettura di questo tipo. Dal momento che la Wrangler non è una comoda e raffinata suv, meglio scegliere l’allestimento Rubicon, provvisto di tutti gli accorgimenti necessari per cimentarsi nel fuori strada più duro.
mercoledì 25 giugno 2014
JEEP WRANGLER
JEEP WRANGLER
Nella linea la Jeep Wrangler si ispira alla mitica Wyllis, con i parafanghi sporgenti e ben marcati, e la carrozzeria squadrata e a tre porte (che a dicembre 2010 è stata sottoposta a un lieve restyling, con nuovo frontale e interni): ciò che è aumentato sono le dimensioni e l’attitudine all’asfalto, per quanto la Wrangler resti comunque una fuoristrada “dura e pura”, adatta ai percorsi più impegnativi. L’abitacolo, tutt’altro che lussuoso, è bene assemblato e pratico (non mancano i vani portaoggetti); inoltre, gli interni sono lavabili: sul pavimento ci sono i tappi di scarico (anche per fare uscire l’acqua eventualmente entrata in un guado). La trazione della Jeep Wrangler è posteriore e integrale inseribile, mentre la gamma dei motori contempla un 3.6 V6 a benzina (da 284 CV e già Euro 6) e un 2.8 turbodiesel a quattro cilindri (da 200 CV); il primo è disponibile solo col cambio automatico-sequenziale a 5 rapporti, mentre il secondo ha un manuale a sei marce; tutti sono provvisti di riduttore per le marce. La Rubicon offre la possibilità di bloccare i differenziali anteriori e posteriori, e ha i rapporti del cambio accorciati oltre alle sospensioni rinforzate: è la più adatta all’utilizzazione “estrema”. Altrimenti c’è la Sahara (unico allestimento della versione a benzina), che meglio si presta all’impiego “a tutto tondo”, oppure la Sport, che consente di risparmiare ma ha una dotazione più scarna. Al vertice della gamma della Jeep Wrangler, la Polar Automatico, con cambio automatico sequenziale a 5 marce più ridotte.I consumi sono elevati per entrambi i motori della Jeep Wrangler, ma il 2.8 CRD è decisamente in vantaggio sul 3.6 V6 a benzina per quanto riguarda i costi di gestione, oltre ad avere prestazioni più che adeguate a una vettura di questo tipo. Dal momento che la Wrangler non è una comoda e raffinata suv, meglio scegliere l’allestimento Rubicon, provvisto di tutti gli accorgimenti necessari per cimentarsi nel fuori strada più duro.
Nella linea la Jeep Wrangler si ispira alla mitica Wyllis, con i parafanghi sporgenti e ben marcati, e la carrozzeria squadrata e a tre porte (che a dicembre 2010 è stata sottoposta a un lieve restyling, con nuovo frontale e interni): ciò che è aumentato sono le dimensioni e l’attitudine all’asfalto, per quanto la Wrangler resti comunque una fuoristrada “dura e pura”, adatta ai percorsi più impegnativi. L’abitacolo, tutt’altro che lussuoso, è bene assemblato e pratico (non mancano i vani portaoggetti); inoltre, gli interni sono lavabili: sul pavimento ci sono i tappi di scarico (anche per fare uscire l’acqua eventualmente entrata in un guado). La trazione della Jeep Wrangler è posteriore e integrale inseribile, mentre la gamma dei motori contempla un 3.6 V6 a benzina (da 284 CV e già Euro 6) e un 2.8 turbodiesel a quattro cilindri (da 200 CV); il primo è disponibile solo col cambio automatico-sequenziale a 5 rapporti, mentre il secondo ha un manuale a sei marce; tutti sono provvisti di riduttore per le marce. La Rubicon offre la possibilità di bloccare i differenziali anteriori e posteriori, e ha i rapporti del cambio accorciati oltre alle sospensioni rinforzate: è la più adatta all’utilizzazione “estrema”. Altrimenti c’è la Sahara (unico allestimento della versione a benzina), che meglio si presta all’impiego “a tutto tondo”, oppure la Sport, che consente di risparmiare ma ha una dotazione più scarna. Al vertice della gamma della Jeep Wrangler, la Polar Automatico, con cambio automatico sequenziale a 5 marce più ridotte.I consumi sono elevati per entrambi i motori della Jeep Wrangler, ma il 2.8 CRD è decisamente in vantaggio sul 3.6 V6 a benzina per quanto riguarda i costi di gestione, oltre ad avere prestazioni più che adeguate a una vettura di questo tipo. Dal momento che la Wrangler non è una comoda e raffinata suv, meglio scegliere l’allestimento Rubicon, provvisto di tutti gli accorgimenti necessari per cimentarsi nel fuori strada più duro.
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